Il demone sotto la pelle
Regia: David Cronenberg
Anno: 1975
Voto: 8/10
L’indiscusso sperimentatore canadese: alla ricerca dell’horror perfetto, attraverso l’inquietudine di una carne che muta, di un corpo umano straziato e ricomposto. Spezzoni cinematografici bagnati nel sangue, oltre il punto di non ritorno.
Il demone sotto la pelle (“The Parasite Murders” o “Shivers”), racconta dello lo scienziato Hobbes che, preso dalla sperimentazione sugli effetti di un parassita che si trasmette per via orale e provoca degli sfrenati impulsi sessuali, infetta una cavia umana. Questa, sfuggita al suo controllo, diffonde una epidemia tra gli abitanti di un modernissimo condominio.
Prendendo spunto dal romanzo Condominium di James G. Ballard (1975), anche David Cronenberg, all’inizio della sua carriera di regista, si è cimentato con il nuovo archetipo della “casa maledetta”, giustificando l’aggressività, la perversione sessuale ed, in definitiva, la preoccupante schizofrenia dei condomini che non è più dovuta, come nel romanzo di Ballard, ad un’irrazionale reazione alla coabitazione forzata, ma alla presenza infestante di piccoli parassiti, capaci di infiltrarsi nell’organismo umano, alterandone le funzioni fisiche e psichiche.
Ne Il demone sotto la pelle, l’allontanamento dalla quotidianità parte da un lungo discorso, supportato da diapositive, con il quale si induce lo spettatore a familiarizzare con le vere protagoniste del film, le Starliner Towers (ribattezzate in italiano Arca di Noè), modernissimi grattacieli, parafrasi evoluta della torre di Babele.
Protagonisti secondari, ma non meno importanti sono i parassiti che studia il prof. Hobbes, perché sembrano svolgere la stessa funzione di un organo trapiantato, rappresentando un espediente afrodisiaco in grado di controbilanciare l’eccessiva cerebralità di una civiltà evoluta e ormai frigida.
L’Arca di Noè è un complesso residenziale avveniristico, ideato per difendere i suoi abitanti dalla contaminazione e dai pericoli della città. E’ un moderno paradiso terrestre, privo d’inquinamento e di violenza.
Tutto il film descrive la lotta allegorica fra le Torri e il Parassita, l’ordine e il caos, della forma geometrica definita, che tende verso l’alto in un’aperta e luminosa chiarezza d’intenti, contro l’informe oscuro che parte dal basso e risale attraverso sinuosi recessi.
Racchiusi nell’immenso e protettivo corpo delle torri, gli uomini non sono che territorio da conquistare per i perfidi ed invasivi insetti. Il demone sotto la pelle racconta di un contagio che scatena irrefrenabili pulsioni sessuali, dunque un film sul sesso. Ma, almeno in termini quantitativi, la vera ossessione del film è il cibo, meglio ancora l’atto d’inghiottire, d’incorporare.
L’insetto mutante, il parassita, s’introduce all’interno del corpo umano, senza incontrare ostacoli, così come gli stessi protagonisti umani colonizzano disordinatamente le Starliner Towers. Ma alla fine del film, sulle loro automobili, calmi e sereni, nonostante l’infrazione di tutti i tabù (o forse a causa di questa infrazione), gli abitanti dell’Arca di Noè escono e riprendono la loro vita di sempre, riconquistando, apparentemente, la propria normalità.