Attack the Block

Regia: Joe Cornish
Anno: 2011
Voto: 6/10

Alieni pelosi e pieni di denti in lotta contro i bulli del quartiere. Certi ET, se li uccidi si vendicano.

Il regista (nonché sceneggiatore) è un noto comico televisivo (The Adam and Joe Show, programma di sketch comici)  e conduttore radiofonico inglese (Adam and Joe, programma radio sulla BBC 6 Music).

Forse è per questo che ambienta questa storia d’adolescenza ed alieni proprio nella periferia sud della grande e tentacolare Londra, metropoli che conosce molto bene il fenomeno delle baby gang.

La storia inizia proprio con un gruppo di ragazzi che vive nelle case popolari, convinti che distinguersi ed elevarsi nel quartiere (the block sta per isolatogruppo di edifici) sia possibile solo attraverso azioni criminali che ne dimostrino il coraggio e che permettano di racimolare un po’ di soldi per gli extra (marijuana inclusa). Stupisce poco che le famiglie non siano al corrente delle attività pomeridiane dei ragazzi. I genitori  sono solo voci lontane, che arrivano da non si sa dove, fuori da ogni inquadratura. Gli altri, eventuali, adulti fanno capolino solo per dimostrare incomprensione, disprezzo o fastidio.

Fa eccezione l’infermiera Sam (la Jodie Whittaker vista in innumerevoli serie tv ed ora occupata a recitare in Marchlands, serie sceneggiata da David Schulner), che si trova davanti i ragazzi della gang The Block, al ritorno dal suo turno in ospedale e finisce per esserne rapinata.

Niente di particolarmente sconvolgente. Un caso di micro-criminalità qualunque (nemmeno troppo cruento), interrotto da un fuoco d’artificio (ne imperversano parecchi nel cielo della città) che cade su un’auto, distruggendola.

I ragazzi ci mettono un po’ a capire che non si tratta di un fuoco d’artificio, che non è nemmeno un meteorite, ma un essere difficile da definire se non come gorilla-lupo o orso-lupo-gorilla. Un alieno piccolo, facile da sopraffare ed uccidere.

L’unica cosa certa è che non ha niente a che vedere con E.T. l’extra-terrestre (Steven Spielberg, 1982). Questo alieno è molto peloso (E.T. era glabro), ha una bocca piena di denti fosforescenti che comunicano rabbia ed aggressività (E.T.,di fosforescente, aveva il cuore e la punta del dito indice ed entrambi si illuminavano d’affetto e nostalgia). Uno dei ragazzi definirà gli alieni invasori “creature simili a quelle di Gears of war” (videogioco sparatutto in terza persona per Xbox 360, incentrato sulla storia della Squadra Delta che combatte per salvare gli umani d’un pianeta immaginario da orde di alieni che sbucano dal sottosuolo).

La verità è che questi alieni ricordano (decisamente) lo Stich di Lilo & Stitch, il film d’animazione disneyano, scritto e diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois nel 2002.
Stessa struttura fisica e stessi denti prominenti ed aguzzi.

Il primo alieno-mostro è spaventato e fugge, per poi essere sopraffatto ed ucciso a pugni, calci e bastonate. Non ci sono bambini in bicicletta che lo raccolgano e proteggano com’è capitato al più fortunato E.T. (alieno miagolante e spaventato), ma un gruppo di adolescenti convinti che diverso significhi avverso e che il più forte debba schiacciare il più debole.

L’orda di alieni diretti sulla Terra per recuperare il corpo del loro compagno martoriato, piomba sulla terra all’interno di meteoriti rotondeggianti e scure (l’equivalente negativo delle sfere dei Pokemon). Sono navicelle spaziali che si spezzano in due, lasciando al loro interno il negativo della sagoma che ospitavano, come il segno lasciato da antichi dinosauri nei fossili di pietra sedimentaria (blandissimo rimando al Jurassic Park di Steven Spielberg, del 1993).

Anche la Londra umida e scura, desertificata e priva di protezione, porta i ragazzi stessi a sentirsi catapultati sul set di 28 giorni dopo (Danny Boyle, 2002) con le sue auto distrutte ed i suoi sobborghi pullulanti di non-morti inferociti.

Moses (capo della gang e protagonista), giovane rapinatore ed eroe che rischia la vita per salvare il mondo è l’attore John Boyega, che per questo ruolo ha vinto il premio come migliore attore al Black Reel Awards del 2012 (premio per adolescenti di colore che si siano distinti al loro esordio cinematografico o televisivo) e che è già nel cast della serie tv Da Brick (vagamente ispirata alla vita di Mike Tyson), diretta dal notissimo Spike Lee.
A suo favore, Boyega ha fattezze e mimica che ricordano (davvero tanto) il più noto Denzel Washington.

Il resto della gang è formata da Pest (Alex Esmail) e Jerome (Leeon Jones) entrambi al debutto cinematografico e da Hi-Hatz, intepretato dal Jumayn Hunter che ha già recitato in Eden Lake (James Watkins, 2008) e Cherry Tree Lane (Paul Andrew Williams, 2010), mentre Dennis è l’attore Franz Drameh che ha esordito con Hereafter (Clint Eastwood, 2011).

Attack the Block è un’ulteriore visione del mondo adolescenziale britannico (alieni pelosi, inclusi). E sarà sicuramente apprezzato dai coetanei dei ragazzi protagonisti. Degne di nota le belle fughe in scooter e bicicletta, in giro per il quartiere.

Author: Mafalda Laratta

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