Videodrome

Regia: David Cronenberg
Anno: 1983
Voto: 8/10

La TV, il video, lo sguardo: una rivisitazione orwelliana del controllo psicologico (psicopatico?) dei media sulla società moderna. Sesso, violenza, potere, morte. La carne continua a “trasformarsi” in un “catodico” rimescolarsi di sangue e frequenze elettromagnetiche…

Max Renn (James Wood), direttore dell’emittente televisiva Civic Tv, specializzata nel proporre sesso e violenza, scopre un programma clandestino chiamato Videodrome che trasmette scene di tortura incredibilmente realistiche.

Interessato ad acquistarlo per i suo telespettatori, Max scopre che le torture sono reali e che Videodrome ha il potere di provocare allucinazioni e persino tumori al cervello di chi lo guarda.

Ideatore del programma è Barry Convex, magnate dell’industria televisiva, che mira a soggiogare l’umanità attraverso quello stesso potere allucinatorio che ha reso Max dipendente dal rapporto simbiotico instaurato con Videodrome.
Il dottor O’Blivion (O’Blivion è un’arguta mimetizzazione del termine inglese oblivion: oblio, dimenticanza), psicologo interpellato da Max Renn, ormai fuori di sé, spiega: “il tono dell’allucinazione dipende dal tono delle visioni registrate sul nastro”.

Essenzialmente, cioè, chi guarda Videodrome, vede ciò che inconsciamente vuole vedere ed è inevitabile che Max Renn finisca per vedere uno snuff movie.
Del resto lo stesso Renn, all’inizio del film giustifica il suo palinsesto ricco di brutalità e pornografia, con l’intenzione di mostrare agli spettatori solo immagini forti, senza implicazioni di carattere morale.

La sua televisione, però, comincia a pulsare, ad ansimare ed anche le videocassette respirano e sono capaci di colpire allo stomaco, ma di nuovo senza nessuna intenzione metaforica, perché è proprio lì che entrano, come se lo stomaco fosse un lettore privilegiato.
Dice ancora O’Blivion: “Lo schermo televisivo è la retina dell’occhio della mente. Dunque lo schermo televisivo è una parte della struttura fisica del cervello umano”. La cassetta è quindi il suo naturale nutrimento: esteriorizzando nei media pezzi del corpo umano, l’intero organismo è entrato a far parte di una grande rete neurale.

Frutto delle stesse suggestioni che porteranno, un anno dopo, William Gibson a pubblicare Neuromante, Videodrome è uno dei primi film horror ad incorporare elementi cyberpunk.

Lo spazio virtuale all’interno del quale hanno vita le allucinazioni, la tecnologia come asservimento dei deboli, l’industria come potenza alla conquista del mondo e lo stesso Max Renn che, come il “cowboy del cyberspazio” protagonista di Neuromante, trasforma il suo corpo, integrandolo perché possa interagire con la macchina-emittente, sono tutti presupposti del nascente movimento cyberpunk.

David Cronenberg precorre miti in via di affermazione o addirittura anticipa fenomeni destinati ad avverarsi, come l’idea del contagio di massa legato al sesso o l’allargarsi della scissione fra corpo e mente, dimostrando la ferma intenzione d’oltrepassare i limiti del pensabile e dell’ammissibile.

Author: Mafalda Laratta

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