Ghostface

Costruito come un classico “slasher-movie” (film horror, generalmente di serie B, che ha per protagonisti-vittime teen-ager fantasiosamente massacrati) il primo episodio di “The Scream” ripercorre l’esperimento meta-filmico proposto da Wes Craven in “Nightmare Nuovo Incubo”: raccontare il cinema horror attraverso un film horror.

La maschera protagonista di tutti gli efferati assassini della serie è mutuata direttamente dall’”Urlo” del pittore Edward Munch e ripropone (anche in questo), l’intento autoreferenziale di richiamare alla memoria quelle già note di serie quali Halloween e Venerdì 13.

In “The Scream”, l’esigenza meta-filmica del “killer senza identità”, subisce una mutazione interessante: l’assassino non è più uno psicopatico invulnerabile, ma il teenager stesso, la vittima per eccellenza! Lo “slasher” messo in scena da un adolescente , quindi l’adolescente (carnefice) che uccide l’adolescente (vittima).

Sin dalle prime mosse: la telefonata anonima preludio di morte (già vista in “I saw what you did” diretto da W. Castle nel 1965 e riproposta per la TV italiana nel 1988 con “Ho visto cosa hai fatto e so chi sei” diretto da Fred Walton), l’High School americana e l’irriverenza dei giovani studenti verso la mala sorte di coetanei (uno per tutti “La strage di Frankenstein” regia di Herbert L. Strock, datato 1958!) e tutta una sequela di palesi riferimenti alla tradizione del B-movie che Craven mette in bocca ai protagonisti stessi dell’orrore di turno (regole d’oro per non finire affettati).

Scream (1996), regia di Wes Craven.
Un assassino con maschera alla Munch fa strage di teenagers a Woodsboro. Dopo averli interrogati sui classici dell’horror via telefonata anonima. Meta-horror sorprendente e divertente (cameo: il guardiano è Wes Craven in persona!).

Scream 2 (1997), regia di Wes Craven.
Sono passati due anni ed i sopravvissuti della strage di Woodsboro, ormai al college, cercano di rifarsi una vita. Il teen-assassino marcisce in galera, la giornalista invadente ha scritto un best-seller e la storia è stata tradotta in un film intitolato “Stab”. All’approssimarsi della data dell’anteprima nelle sale, però, il ciclo di morti sospette riprende…

Scream 3 (2000), regia di Wes Craven.
Sidney (l’eroina superstite), segregata fra i monti, è ossessionata da brutti ricordi che le rendono la vita difficile. Occupa il tempo regalando consigli by phone a donne in crisi ed è così che, un bel giorno, arriva terrificante, una telefonata anonima che la avverte degli omicidi sul set di “Stab 3: Ritorno a Woodsboro”, la terza ed ultima parte della serie. Sidney decide di visitare il set durante le riprese e fa una inquietante scoperta: sul luogo di ogni delitto c’è una foto della sua defunta madre…

Scre4m (2011), regia di Wes Craven.
Dieci anni dopo (anzi, undici), Ghostface ricomincia ad uccidere gli adolescenti di Woodsboro.
Cambiano anche le  “regole per sopravvivere” in un film horror (magari aggiornate un pochino).
Craven diventa (eccessivamente?) autoreferenziale: l’assassino mette gli omicidi online.

Author: Mafalda Laratta

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